Alcazar

Il fascino di questa struttura risiede senz'altro nelle strutture architettoniche, caratterizzate da splendidi ed elaborati stucchi, ma in gran parte dalla sequenza di patii e giardini che invitano alla meditazione e al riposo ...

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Pedro I (1350-69) amò Siviglia più di qualunque altro sovrano e in particolare amò e fu orgoglioso del suo palazzo all’interno del perimetro degli Alcazares Reales, appunto il Palacio de Don Pedro. Il fascino di questa struttura, costruita in stile mudéjar, risiede senz’altro nelle strutture architettoniche, caratterizzate da splendidi ed elaborati stucchi, ma in gran parte dalla sequenza di patii e giardini che invitano alla meditazione e al riposo. Come tutti i giardini arabi che simboleggiavano il paradiso in terra, anche questi giardini adottano il rigore della simmetria ed un uso sapiente dell’acqua che in climi caldi costituiva un lusso ambito. In questi cortili, incurante dei numerosissimi visitatori, ci si vorrebbe fermare a lungo e sentire le voci dei grandi re che li abitarono ed il sussurro dei loro servitori. L’ingresso all’Alcazar venne diviso in due parti dalla lungimiranza e dalla visione architettonica di Pedro I che fece realizzare tre archi in un possente e sobrio muro di pietra perché i visitatori potessero percepire la sontuosa facciata del suo palazzo solo dal cortile interno, dal vasto patio de la Monteria. A questo si accede tramite il piccolo Patio del Léon, disegnato con fresche aiuole simmetriche e che ospita in un angolo una meravigliosa Rosa banksiae “Alba” che ai primi di aprile è in pieno fiore. Nelle sue folte ramificazioni vivono coppie di bianche colombe che svolazzano da un cortile all’altro. Il rumore dell’acqua nelle sue molteplici forme accompagna il visitatore attraverso la sua visita ai Réales Alcazares: l’acqua saltellante del Patio de las Doncellas e di nuovo la vasca calma del Jardin Estanque de Mercurio che sovrasta i giardini di Dona Maria de Padilla. Pare che stando nei pressi del bacino d’acqua si potessero cogliere le arance direttamente dalle chiome degli alberi piantati al livello inferiore… Il profumo delle zagare all’epoca della fioritura degli aranci vi accompagna per tutto il centro di Siviglia, dove nelle calle strette potete cogliere un visione fugace di altri cortili, come quelli bellissimi dell’Hospital de los Venerables. Il patio, costruito al centro di questo edificio, ribassato rispetto al chiostro circostante, è a pianta quadrata e ospita al centro una fontana circolare e numerosi e ben tenuti vasi di pittosporo. Al di là del chiostro attraversiamo il Patio di Don Fernando, ombreggiato dalle chiome leggere dei ciliegi in fiore, e ci troviamo sotto un arco in ombra che incornicia un cancello chiuso. Al di là di esso lo spirito di Dona Elvira ci accoglie nel piccolo cortile che porta il suo nome: tra bianchi muri l’acqua turchese di una fontana gorgoglia e riflette la luce sulle foglie delle piante e sui vasi dipinti. È qui che vorremmo riposare dimenticando ogni affanno.

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Alcazar